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100% Chenin blanc in biodinamica con viti dai 30 ai 90 anni, situato a L'Êspérance vicino a Rablay-sur-Layon, su un altopiano con suoli di sabbia rossa, quarzo e argilla. Il mosto fermenta con lieviti autoctoni e viene affinato con le sue fecce fini in acciaio inox per accentuare la naturale tensione del Chenin. Non aggiunge zolfo durante tutto il processo produttivo. È un vino fruttato e croccante con una forte tenuta salina.
Nato nel 1980 ad Angers, Thomas Batardière si è appassionato al vino nel 2008 dopo essersi laureato in antropologia e aver lavorato come direttore della fotografia.
Da allora Thomas, ha lavorato come sommelier e poi, sentendo il bisogno di avvicinarsi al vino, è entrato a far parte dello Château Yvonne a Saumur, diventando in breve tempo il braccio destro di Mathieu Vallée, mentre studiava agricoltura a Beaune.
Nel 2012 si è messo in proprio a Rablay-sur-Layon nel 2012, acquistando 2 ettari della sua amata Chenin ma senza alcuna attrezzatura o cantina. Ha costruito la sua azienda vinicola e la sua casa proprio accanto a Richard Leroy, con il quale ha stretto una buona amicizia.
Applicando i principi biodinamici fin dall'inizio, Thomas ha continuato a piantare e acquistare fino a 4 ettari (attualmente 3,3 ettari in produzione), sufficienti per essere indipendente ed esprimersi. La maggior parte dei suoi vigneti si trovano a sud del fiume Layon, a Rablay, su terreni sabbiosi e sassosi con argilla su scisto: qui si coltivano Chenin e Cabernet Franc (Clos des Noëls piantato nel 1932), così come il Grolleau, uva molto adatta per l'area. I suoi migliori appezzamenti di Chenin, tra cui il Clos des Cocus piantato nel 1968, si trovano nell'imponente Faye d'Anjou coteau (a nord del Layon) aggrappato al substrato roccioso di scisto.
Thomas ha una visione molto individuale di Chenin, amandone la finezza, l'acidità e la capacità di riflettere i terroir, raccogliendolo presto (idealmente con un potenziale alcolico di 12,51 TP2T e rese di 30-40 hh), e fermentando e invecchiando in piccoli tini di acciaio inossidabile per preservare la purezza Il suo obiettivo è quello di produrre vini senza zolfo, raramente travasando e lavorando in modo riduttivo sulle fecce, un esercizio complicato e un argomento spesso dibattuto con Richard.
Nome del vino: L'Esprit Libre
Annata: 2021
Provenienza: Francia-Loira
Vitigni: Chenin blanc
Suolo: sabbia rossa, quarzo e argilla
Età media del vigneto: dai 30 ai 90 anni
Vinificazione e affinamento: Il mosto fermenta con lieviti autoctoni e viene affinato con le sue fecce fini in acciaio inox
Grado alcolico: 12,5%
Formato: 75 cl
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